Tutti i miei amici sono morti – Avery Monsen, Jory John

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Un libro che fa ridere.
Fa ridere poco però perché è un libro piccolo.
Con poche pagine: poche e piccole, perché è anche un libro stretto.
Tante battute però se rapportate al numero di pagine: il 50% circa.
Una battuta ogni due pagine. Sempre circa, eh. Ma comunque una media niente male.
Poche battute invece se rapportate alla dimensione media di un libro.
Pochissime se rapportate al prezzo di dieci euro. Senza circa, qui: dieci euro tondi tondi.
Perché dieci euro comunque sono una signora banconota.
Per non parlare delle battute esilaranti, che sono il 10% di quel 50% di cui sopra.

Il libro parla di gente morta. Ma anche di gente quasi morta, o non-morta. Ma anche di non-gente, tipo alberi, o animali. E infatti il dinosauro spaesato che sta in copertina la dice tutta e lunga: la dice tuuuuuuuuutta, quindi. In sostanza si tratta di una serie di freddure (tipo quella che ho appena scritto io ma di cui non so se vi siete accorti) che dall’inizio alla fine riempono le pagine abbastanza vuote di questo libricino.

Alcuni esempi:

A me alcune hanno fatto ridere a voce alta.
Altre a voce moderata.
Altre a mente.
Altre no.
Altre ancora non sono sicuro.
E comunque trovare un libro con la copertina che fa ride’ non è da tutti.
Però è da me.

Saluti dubbiosi a tutti voi, vivi o morti che siate.

 

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