La clinica dell’amore – Haruka Inui

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A quanto pare mi trovo di fronte ad un classico del manga hentai made in Japan.
Un libro diventato un cult per gli amanti del genere erotico-comico-agro-dolce-manga-nello.
Dividerò quindi la mia fondamentale analisi di questo capolavoro in 13 capitoli.

Capitolo 1
La trama si presta a tutto. E non solo lei…

La trama è molto semplice: la Clinica dell’amore è una sorta di studio medico per chi soffre di problemi inerenti la propria sfera sessuale, dai problemi fisici a quelli psicologici, fino ai più svariati tipi di feticismo. Spetterà quindi al dottor Sawaru Ogekuri (a.k.a. Alvaro Vitali) e alla sua magnifica assistente Ruko Tatase (a.k.a. Edwige Fenech) risolvere queste situazioni in modo sfacciato, rocambolesco, divertente, demenziale.
E proprio il lato demenziale (sempre a quanto pare, eh…) è quello che ha reso famoso questo fumetto, che però è capitato nelle mie mani non per merito della sua fama ma solo perchè stava in super-offerta e mi serviva del materiale per attrarre sul blog persone meno avvezze alla letteratura ma ben più addentrate nella pornografia con le sue mille forme. Cioè in pratica quasi tutti i miei amici.

Capitolo 2
L’amore in bianco e nero non è vero amore

  • Il libro va contromano. Si apre al contrario, si legge al contrario. Però c’è una guida che spiega bene. E inoltre non c’è pericolo di perdersi chissà quale battuta fondamentale.
  • La copertina (brussura) è l’unica cosa a colori. Fucsia e rossa, come l’abbigliamento della peggiore matrona del peggior sexy shop del mondo. Credo e spero che la cosa sia voluta.
  • Il libro quindi è in bianco e nero. Il che mi riporta un po’ al vecchio giornaletto pornografico di quando avevo 16 anni, cosa che non mi fa un bell’effetto. Se ci avessero messo le mani quelli di Bao Publishing l’avrei pagato 47 euro, però sarebbe stato satinato e lucido allo stesso tempo, cartonato, profumato e con i colori ristrutturati come la cappella sistina.

Capitoli 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12
Qualcuno ha detto “cappella”?

No, perché non si parla d’altro se non del dottor Alvaro Vitali che a una certa sfoggia la sua peculiarità principale, cioè un membro gigante con in cima la sua faccia: ora io non sono riuscito bene a capire se questa cosa è più divertente o più squallida, che poi è anche lo stesso quesito che mi pongo ogniqualvolta incappo in una puntata di Ciao Darwin. Il nome del coso gigante è Utamaro e la sua funzione è quella del sig. Wolf di Pulp Fiction: risolvere problemi.

Capitolo 13
Fatevi un’idea, fatelo in fretta

Perché è non è che posso stare qui a scrivere troppe cose su un giornalettino porno-spiritoso, quindi beccatevi qualche immagine ecciào.

Sayōnara

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