L’odore dei ragazzi affamati – Frederik Peeters, Loo Hui Phang

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Questo libro ha vinto nonsoqquàle premio letterario e allora prima di acquistarlo ho cercato informazioni googlando e mi sono reso conto di cosa si rischia di leggere quando si cercano in giro informazioni/recensioni.
Io ad esempio qui ho trovato ‘sta roba:

La sceneggiatrice Loo Hui Phang e il disegnatore Frederik Peeters hanno creato, con questo libro, un coacervo di equivoci e topoi letterari davvero unico. Western, ma dell’estremo recente dell’epoca della frontiera, gravido di segreti mal celati e di desideri inconfessati, il racconto parla di una spedizione di prospezione geologica e antropologica che si rivelerà, con il passare delle pagine, molto più sinistra di quanto le intenzioni ufficiali sottintendano.

Staccapì? Meno male che esiste ‘sto blog allora, direte voi. Ma infatti, direi io. Venite qua, sù, bellidecàsa, che voo spiego io ‘sto librozzo.
In pratica ci sta un tipo che pare Boss Hogg col pizzetto, però molto più infame del caro e vecchio Boss che alla fine era solo un povero ricco intrallazzatore. Poi c’è un fotografo che pare Rupert Everett in Dylan Dog. Una che potrebbe tranquillamente essere la sorella di Mila Hazuki, solo coi capelli un po’ più sul biondo. Poi un capo indiano Comanche che tutto sa, tutto vede e nulla dice, anche perché se parla ‘n se capisce niente e quindi è meglio starsi zitti. Poi ci stanno i cavalli Mustang, selvaggi e coattissimi, con le sospensioni idrauliche e gli sterei a palla e i motori che rombano e gli zoccoli che sgommano e quando si muovono in branco se ti arruotano so’ problemoni. Ed in ultimo un demone assassino spietato mezzomòrto succhiaMùstang che assomiglia a Steve Buscemi, ma che con somma educazione dà del lei a tutti, soprattutto a quelli che vuole uccidere. Tutti ‘sti personaggi si incontrano e un po’ si scontrano (come Mirko con Licia) in una sorta di vedo-nonvédo, dico-nondìco, fino a quando tutti scoprono le carte, ma non in un Saloon, sapendo che lì rischi di incontrare Bud Spencer in giornata no e so’ schiaffoni. Tutto fila piuttosto liscio ma viene risolto con la tecnica teatrale del deus ex machina che è brutta come il peccato.
Per fortuna ad alzare di parecchio il livello ci sono gli scenari bellissimi che ogni volta che giri paginona (perché il libro è enorme) sembra di sentire in lontananza i temi EnnioMorricònici e quindi bisogna ammettere che è stato fatto un bel lavoro sia dal disegnatore, tal Frederik Peeters, che dalla sceneggiatrice Loo Hui Phang, bravi a non inserire troppi dialoghi lasciando che a spiegarci quello che avviene siano le espressioni dei protagonisti. Cosa facilitata però dal fatto che molto di quello che succede non è spiegabile affatto e quindi pònci pònci poppoppò (leggi: vi piace vincere facile).

In coda segnalo che L’odore dei ragazzi affamati è quell’odore che emanano i ragazzi di sesso maschile (mi pare di capire) quando c’hanno tanta voglia de scopa’ o esse’ scopati o di fare all’ammore in modo selvaggio (selvaggio come i Mustang, selvaggio come il West). Detto odore, che renderebbe gli uomini simili agli animali in calore, io non l’ho mai sentito neanche addosso a me stesso, così, per dire; però si sa che io soffro di sinusite cronica e quindi boh, magari so’ io che non fiuto bene o che non secerno abbastanza.

Per concludere, questo libro sembra per formato un album di figurine da collezione di quelle che escono in edicola con prezzo a salire (la prima 0,99 – l’ultima 79,99), e per contenuti un frullato di Sam il ragazzo del West e Lady Oscar.

 

Ciao.
Vi saluta anche Alzata Con Pugno che è dovuta uscire un attimo per portare Due Calzini dal veterinario.

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