È l’ora della pappa – Theresa Sirk, Gabriele Clima

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Festa di compleanno di un’amichetta di mia figlia. Tra gli invitati ci sono anche due ragazzine cinesi, compagne di classe della festeggiata. L’età media dei bimbi è tra i 6 ed i 10 anni. Riferendosi alle bambine asiatiche, la mamma ospite ci descrive il comitato di accoglienza che è stato riservato al loro ingresso nella scuola italiana. Il discorso della bambina-ambasciatrice è stato più o meno questo:

Aò, voi sete cinesi?
Voi ve magnate i gatti, m’haa detto mimàdre…
Ma è vero?


Ecco, chiudiamo con imbarazzo questo capitolo ed apriamo una finestrella su un libro con finestrelle che si aprono per curiosare sulle abitudini alimentari dei bambini del mondo, così i nostri regazzini potranno fare meno figuredimmèrda quando metteranno il naso fuori dal portone di casetta bella.
E magari leggendo potrebbero scoprire che le giapponesi Yoku e Sakura mangiano pollo e alghe in ginocchio, l’africano Ghissa beve succo di datteri seduto accovacciato, la messicana Maria mangia chili e tacos seduta a tavolino, il russo Yuriy pure sta seduto a tavola e mangia zuppa rossa, e Richi, l’italiano, lo sappiamo quello che mangia. Con la variante però che se colto da fame di un certo livello, mangia anche le gambe del tavolino stesso.
Ah, e indovinate un po’ poi l’unico gatto ndo’ sta? Nella casa della famiglia italiana, lasciando peli in giro, che giracheterigira finiscono pure nel piatto di Richi.
Un libro carino, dall’approccio ovviamente globale, con tante curiosità nascoste dietro le finestrelle e tante altre a cura invece del genitore, del lettore o di chi ne fa le veci.


Ma tornando però bensì bonsài al comitato di accoglienza iniziale, mi sembra comunque di aver capito che la sorella maggiore delle due ragazze cinesi avesse risposto così:
tu adesso plendele pel il culo me ma io tla venti anni complo tua squadla di calcio del cuole e faccio peldele tutte le paltite, così, a buffo, solo pel vendicale quella volta quando io elo piccolina e tu mi dicesti che io mangiavo gatti e tutti lidevano complesa la maestla. Ma io cinese, mica vicentina, ignolanti che non siete altlo.

 

E cmq
detto ciò
io
adesso
ucciderei per uno zighinì.
Cheffàme, cazzo.

 

Bonappetì.
Ciao.

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