Secondo capitolo dell’antologia a fumetti del chico Piskor sulla storia dell’Hip-Hop dalle origini ad oggi.

Pensieri a margine di quei cosi noiosi con tante pagine
Secondo capitolo dell’antologia a fumetti del chico Piskor sulla storia dell’Hip-Hop dalle origini ad oggi.
Dove Vanni Santoni quando non vanno a scrivere un bel libro sui free party, i technival e le droghe sintetiche? Forse alla Fintech, forse altrove.
L’autobiografia dell’ammostro sacro Speker Cenzou, old scholar del rap made in NA.
Storie di una band mediocre che va in giro a suonare, a scroccare panini e birre ed a interrogarsi sui misteri della vita e della morte. Esilarante.
Gianna Nannini è chiaramente una che ha sempre camminato sul filo del cielo a più di 100 metri dall’asfalto (cit.) ed è ancor più chiaramente una che da quel cazzo di filo è caduta sbattendo testa spalle gambe e pie‘ e rialzandosi sempre più matta. Ora io non è che la conosco, personalmente o musicalmente, però l’idea che ho sempre avuto della Giannona nostra è quella di una ragazza che in testa c’ha una segheria. Però poi mi capita (mi
Ritratto cupo e poetico di Eleanora Fagan, aka Billie Holiday, aka Lady Day.
Un miscuglio di musica e cultura pensato bene ma disegnato un po’ a cazzo.