Hip Hop Family Tree, vol.1 – Ed Piskor

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La regola è questa: se c’è qualcosa con Grandmaster Flash in copertina io la devo avere. Poi, in un secondo momento, con calma, controllo cos’ho comprato. Mmmm… non sembra un disco, mannaggia la mamma di Master P! Cos’è? Un fumetto? Di chi? Ed Piskor? E chicazz’è?…. Scusa Ed, ma prima non ti conoscevo. Ora invece farò finta di aver sempre saputo chi eri. E fioccheranno i Cioè, ma che veramente? ‘Nconosci EdPiskor? Wizzywig? Mandovìvi, su un palo daa luce?

Il libro è in formato xxl, cosa che lo rende più simile ad un album di figurine dei CuccioliCercaAmici che ad un libro vero e proprio, però a noi alla fine checcazzocifréga, a noi interessa assaggiare il ripieno. E il ripieno è spaziale!
Ci sono vignette che sono da ritagliare e mettere nelle cassette postali delle case come fanno i testimoni di Geova.
Ci sono vignette da scansionare, fotografare ed usare come flyer per tutti gli eventi hiphop da qui alla fine del mondo.
Ci sono vignette che se facessero anche il vinetto sarebbero perfette.
(Vabè, cancellate quest’ultima cosa…).

Non so veramente da dove cominciare. Il volume è un pozzo di aneddoti, chicche e ricostruzioni più o meno soggettive, ma la sensazione è che chi si è messo ai fornelli, visto che c’era, ha cercato fonti e testimonianze per tentare una narrazione il più fedele possibile alla realtà.

Il termine Hip Hop
Quindi esce fuori che Grandmaster Flash ed i suoi mc una volta dedicarono dei versi ad un loro amico, tale Billy, che a breve avrebbe salutato tutti per arruolarsi. In quell’occasione fecero delle rime in stile marcia militare, anche a mo’ di cojonella se vogliamo, scandite da “hop hop hip hop” vari…HipHopFamilyTree1E la cosa si diffuse in questa maniera: o ma te c’eri ieri alla festa de Billy, quaa roba “hip hop”? E certo che c’ero! Hip hop don’t stop..!., Cowboy ha spaccato!… tipo così. Anche se poi ovviamente alla fine pare che sono stati un po’ tutti a inventarsi ‘sta parola. Un po’ come è successo con MTV, che pare che l’idea l’hanno avuta in 250.

Il Dissing
Va ricordato che i live show erano soprattutto gli show dei djs, mentre chi stava al microfono aveva il compito di “muovere la folla”, una cosa più simile al ruolo che svolge oggi il vocalist in ambiente disco che al rap attuale. Busy Bee Starsky, ex membro dei Fantastic Five Mcees silurato dal gruppo perché veniva sempre trascinato via dal palco dalla mamma, era uno molto bravo a far divertire la gente nei club. Ma un giorno sul suo cammino incontro Kool Moe Dee [che molti (tipo me) ricorderanno solo per la sfida con LLCoolJ)] che lo sfidò sul palco.
HipHopFamilyTree2E quindi sicome Moe Dee è tipo il Cavaliere Nero raccontato da Gigi Proietti a cui non devi defecare sui genitali, sale sul palco e fa a pezzi il povero Busy Bee. Il modo in cui però Kool Moe Dee affronta il rivale non è sul suo stesso piano, cioè “ora ti faccio vedere io come si anima una festa”, ma va sul personale, attaccando direttamente l’altro mc su quanto sia fiacco, scarso, finito, sfigato e tutto quello che volete. In pratica ha gettato le basi per tutte le sfide (battle) che si sentono adesso, dove ci si dimentica dello stile e della metrica, e si fanno solo punchline tipo: tua madre l’hanno bocciata a scuola perché era una capra / ed è così grassa che dopo che tuo padre l’ha scopata lui rotola due volte ma sta ancora sopra…

Barbecue
Nel menu troviamo: Kurtis Blow ed il suo socio Russell Simmons, connotato da un difetto di pronuncia noto ai più come “zeppola”; Afrika Bambaataa che bagna e poi stacca le etichette dei dischi e le scambia per non far capire a nessuno da dove provengono i suoi breaks; la creazione della SugarHill Gang da parte di Sylvia Robinson che raccatta vari e discutibili personaggi per strada; Fab Five Freddy e le sue amicizie trasversali; Dj Hollywood, nome a me sconosciuto, che era quello che lavorava di più, aveva più gente nel club, faceva più soldi di tutti gli altri djs che invece si alternavano ancora tra strada e locali: c’è insomma veramente un boato di carne al fuoco.HipHopFamilyTree3 E poi è epica la scena del fratellino di Russell Simmons che gli chiede di fare un disco, mentre questo è alle prese con Chrystmas Rappin, e liquida il giovane con un: devi studiaaaaaaa’, te l’ho detto mille volteeeeeeee! Poi forse, un giorno, se fai il bravo, se ne riparla. E non ci sarebbe niente da segnalare se non fosse che il fanciullo (che si fa chiamare Dj Run, ed è il dj di Curtis Blow) un giorno (dopo aver studiato) fonderà con due suoi amici un gruppo chiamato RUN DMC, cioè la band più influente di sempre nel panorama Hip Hop mondiale planetario universale galattico spaziale buconeristico supernovo vialatteo.

Quindi, per concludere:

  1. il libro costa una cifra, 20 euro e rotti, ma è bello serio;
  2. ci sono altri tre volumi e li vorrei tanto anche perché unendoli a questo li potrei usare come un tappeto magico per volare nei cieli stellati del knowledge; purtroppo però per comprarli devo aspettare di vincere alla Snai o riprendere la mia vecchia attività di scippatore fuori l’ufficio postale di Lavinio Stazione;
  3. alla figura di Kool Herc (appena tornata d’attualità in Zulu Nation dopo la cacciaataa di Bambaataa) non viene data la rilevanza che mi hanno insegnato al catechismo. E ora scrivo una raccomandata con ricevuta di ritorno per lamentarmi. Nella lettera citerò anche che Herc ha mandato un audio con whatsapp al mio amico Fabio Serrao dicendo Serao-ao-ao e a me niente.
  4. nei vari e curatissimi dettagli del pisquo Piskor si nota anche la tag di Phase2, un altro che avevo studiato al catechismo: quindi almeno qui ci siamo: sono ben indottrinato.
  5. il lato negativo di un così bel libro a fumetti è che non lo puoi sottolineare o evidenziare o fargli le orecchie per prendere appunti perchè sarebbe un peccato; pure leggerlo al cesso è scomodo.

Quindiquindi, per concludere veramente: ciao.
Anzi, Yo!

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