Le superate – Maitena

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Maitena Burundarena detta solo Maitena è una tipa argentina che fa ‘ste cose qua, cioè riesce a vedere la vita di tutti i giorni e poi a riportarla sotto forma di fumetti situazionistici. Ora: situazionistici è una parola che io ho buttato lì e che magari esiste e magari no, o magari significa un’altra cosa, ma in sostanza quello che voglio dire è che ci sono persone che hanno questa capacità di rubare dalla vita per ridare alla vita sotto forma di carta stampata, di immagini perenni, di documenti per i cosiddetti posteri, semmai le esplosioni atomiche che ci seppelliranno dovessero risparmiare qualcosa tipo questo libricino quadrato e cartonato edito da Mondadori.

Si dice un gran bene di Maitena Burundarena detta solo Maitena: anche uno illuminato come Beppe Severgnini, (tifoso dell’Inter – scrittore sagacemente ironico ed in teoria divertente ma che in pratica chiccazzoloconòsce – uno di cui nessuno ha tra l’altro mai detto un gran bene in mia presenza…) parla bene di lei in seconda di copertina, e lo fa per questo, questo, e sicuramente anche per quest’altro motivo.

Maitena Burundarena detta solo Maitena è bella e brava e piazza le sue vignette su qualche quotidiano nazionale quindi non è proprio l’ultima arrivata. Potremmo dire che è l’equivalente dei nostri Makkox o Altàn o Forattini o Vauro o Unoacàso che fa le vignette per i quotidiani, senza voler fare paragoni tra chi è più o meno bravo, chi viene pagato di più o di meno, chi è di destra o di sinistra, chi è agnostico, chi è ateo, chi è stronzo. Perché magari Maitena Burundarena detta solo Maitena le vignette al giornale le fa gratis o quasi gratis perché vuole farsi pubblicità, tipo come succedeva spesso a me – rapper emergente – quando discutevo con i proprietari dei locali, miei estimatori e veri amanti della musica. Essi recitavano tutti più o meno così: vieni qui a suonare nel mio locale, o musicista emergente, io sono un vero intenditore di musica, i miei clienti anche, porta i tuoi strumenti, il microfono, i piatti, il pc, il clavicembalo, il triangolo, porta anche qualche amico, così ti fai pubblicità, e non ti preoccupare dei soldi perché tanto quelli non posso darteli, non ce li ho, i soldi fanno schifo, noi siamo artisti, tu diventerai famoso, io poi sono solo un povero proprietario di un locale senza un quattrino, guarda qui, ho mille bollette da pagare, ma tu non scoraggiarti, tu sfonderai nella musica, dài, visto che mi stai simpatico una birra e un panino stasera te li offro io, però quando sarai famoso ricordati di me...

E quindi magari Maitena Burundarena detta solo Maitena fa le vignette al giornale come suo primo lavoro e magari percepisce solo un rimborso spese di matite e colori, un buono omaggio da spendere in edicola, un biglietto del cinema per la rassegna del martedì, mentre i vari Makkox, gli Altàn, i Forattini o i Vauro che ho citato prima che invece sono mostri sacri, mostri profani, mostri e basta, giustamente aggràtis non ti farebbero nemmeno una scorreggia in pigiama appena svegli mentre mettono sù il caffè e tentano di grattarsi la prima chiappa raggiungibile. Ma magari no. Magari mi sbaglio. Magari Maitena Burundarena detta solo Maitena è la più ricca fumettista del sud, del nord e del centro America, la danno 5 fischioni a vignetta e paga un impiegato solo per temperargli le matite, mentre i Forattini, i Vauro e gli altri stentano a pagarsi l’affitto dell’angusto seminterrato dove abitano.

Ma in fondo chissenefréga di Maitena Burundarena e delle sue vignette carine ma non troppo, di Makkox e di Altàn e di quanti soldi prendono. Io volevo solo allungare il brodo perché non sapevo che cazzo scrivere su queste vignete che alcune fanno ridere e altre no.

Quindi Maitena torna a casa, il freddo qui si fa sentire.

Ciao.

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