Dizionario del dialetto di Genzano di Roma – Mirco e Alessandro Gallenzi

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Voi magari abitate a San Mauro Marchesato, a Sommantino, a Montone, a San Martino di Lupari, e quindi Genzano non sapete nemmeno che cos’è: ergo ora io devo essere bravo e buono e pazienteinglése e scrivervi le cose per bene, quindi procediamo per gradi.

Che cos’è Genzano?

Genzano (bisogna specificare di Roma, perché esiste anche Genzano di Lucania) è un paese della provincia di Roma, facente parte dei famosi (machedicofamòsi:famosìssimi) Castelli Romani. Ecco. Ma voi magari poi invece poèsse che Genzano già lo conoscete perché a giugno con la scusa di andare a vedere l’Infiorata vi rintanate dentro uno dei sessantamila ristoranti sparpagliati a mangiarvi l’iradiddìo (l’iradiddìo si abbatte – lo sanno tutti – soprattutto su lepri, cinghiali e cacciagione varia, non esclusa quella che vola); oppure a settembre vi recate sul posto per tracannarvi duecento bruschette alla Festa del pane. Insomma, questo per dire che se ve piace magna’ è facile che Genzano lo conoscete meglio di me, che da qualche anno ci abito.

Ok, allora. Io sono stato bravo e ho fatto la premessìna come un ospite che si rispetti, adesso però è il momento di mettere la ciccia sulla griglia che sennò mi tolgono la residenza.

Genzano è bellu perché è fattu a feru de cavallu

In quante città o regioni vi siete trovati ad ascoltare gente del posto che parla tra loro e avete pensato: mamma mia questi parlano un’altra lingua? Così è probabilmente in gran parte della Sardegna, in Veneto, in Sicilia, in Friuli. Ma il dialetto romano non è tra quelli incomprensibili: come per il toscano o altri del centroitàlia, è più una questione di accenti che di vocabolario. Ecco, non è così per quello di Genzano, ricco di parole “vecchiesi” che nonostante il passare degli anni sono rimaste dentro le mura del paese. Cosa che ha spinto i fratelli Gallenzi a tirare su questo capolavoro che valorizza una “lingua” che è ancora prepotente per le strade. Eh già. Perché è molto facile anche tra i giovanissimi (gli anziani chevvelodicoaffàre) sentire parole, idiomi, frasi in genzanese. Ad esempio, le espressioni guarda che muccu che chièsi jottuissu magna co u mmuttatoredammene ‘n cenichettu potreste facilmente ascoltarle tutte nell’arco della stessa serata, anche se avete prenotato in uno dei migliori ristoranti (tanto ho capito che a Genzano ci venite solo pe’ magna’).

Tornando al libro, indizi sul lavoro durato anni, tra documenti e testimonianze, letteratura o semplici proverbi, li trovate qui. Nella foto sotto invece un assaggio di come è strutturato il volume, cioè come un vero e proprio dizionario, tanto che pare IL vocabolario di latino. Inutile sottolineare che la goliardia tipica della lingua vi aiuterà nella comprensione anche di quel genzanese che prova a smorzare un po’ il dialetto, a nasconderlo, a soffocarlo, ma che non riesce a fare altrettanto con la sua indole che comunque lo spinge ad essere zellino (e mo questa andatevela a cerca’).

Quindi cos’altro aggiungere, se non che questo è solo il primo di una serie di volumi (quattro in tutto) che comprendono anche Proverbi, Episodi celebri e Dio sa cos’altro? Per info, andate sulla pagina Facebook di riferimento.

Stay foolish, but not hungry: venite a magnà senza gueschionà.

Ciao.

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