Sticker Bomb Vol.3 & Monsters – Studio Rarekwai

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C’è tutto un pippone che ho già fatto su questa serie di libri, sugli stickers, sulla street art, sul movimento hiphop, sul nonmiricordopiùcosa che se proprio non avete un cazzo da fare potete leggere qui, quando parlavo dei volumi di Sticker Bomb 1 e 2.

Se invece siete gente seria e composta e compìta e affabile e affannosa e appannata e curiosa e odiate i gatti perché lacuriositykilledthecat e volete vedere cosa c’è dentro queste altre due perle qui, eccoci: vi metto un po’ di robetta presa a caso sfogliando questi due libretti di “cerco l’azione”.

Sticker Bomb Vol.3

Stesso stile dei primi due volumi, spazio a vari ambienti che in sostanza fanno il giro del mondo: latino, orientale, moderno, spaziale, classico, underground, vintage, comevepàre. Volume arricchito, come i primi due, da brevi interviste a mostri del settore, come ad esempio Zoltron, che ha trasformato la passione in bisinìss dando vita al sito stickerobot.com, da cui ora stampano adesivi tutti i migliori tra cui anche Google, tanto pe citare un cliente qualunque. Oppure ai ragazzi hongkongesi di eggshellstickers.com, che hanno aiutato la diffusione di questi adesivi molto sottili (a guscio d’uovo) che hanno il pregio di essere difficili da rimuovere. Parola anche a D*Face che racconta che analogamente a molti altri, la sua passione per gli stickers è nata con gli Scratch ‘n Sniff quando era bambino ed è proseguita quando ha dovuto personalizzarsi la tavola da skate ma non aveva i soldi per permettersi una Santa Cruz, con i disegni dalla legenda Jim Phillips e allora daje de adesivi.

Insomma quindi tuttobène, tuttobèllo, ma ora passiamo a:


Sticker Bomb Monsters

Il volume Sticker Bomb Monsters è asciutto, liscio, secco, senza ghiaccio, senza contributi di quello o quell’altro. Solo stickers e mostri, mostri e stickers, miny pony e gnometti, gnometti e mini pony. Di tutte le forme, i colori e gli stili, come quelli che metto qui sotto.

Vi lascio qualche immagine e mi levo dal cazzo.

Ciao, #ammostro (come direbbe Speaker Cenzou).