Il libro del pene felice – Aaron Spitz

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Nell’edizione originale, in lingua inglese, il titolo del libro è The penis book = il libro del pene. Nell’edizione italiana ovviamente il titolo cambia ed il pene diventa felice perché si sa che Italians do it better e quindi i nostri peni sono più entusiasti, esuberanti, gesticolano tanto, hanno baffi e barba scuri e vestono alla moda.

Il tipo che lo scrive – un urologo americano che spesso appare in tv, collabora con riviste scientifiche, conosce e divulga l’argomento – si pone l’obiettivo di parlare di tutto ciò che concerne l’organo riproduttivo maschile in un tono non troppo serioso. Riuscirà nel suo intento? Vediamo…

Intanto tra le premesse c’è questa cosa del sollevare il velo di ignoranza che entra subito in conflitto con il mood del blog.

Ma noi siamo tolleranti ed andiamo oltre, ci mettiamo comodi ad assistere al doc che si mette lì a spiegare per filo e per segno come è fatto un pene, come avviene un’erezione, quali sono i tubicini che fanno affluire il sangue e gonfiare il membro, come mai il sangue non defluisce fino all’eiaculazione, dove viene prodotto lo sperma… Tutte cose interessantissime, per carità, ma che a me – che sono un tipo che si impressiona alla vista del sangue – hanno tolto il sonno per qualche giorno. Ma magari a voi piace sapere del lavoro di nervi simpatici e parasimpatici, adrenalina e corpi cavernosi, per cui tutto ok, alla fine, se riuscite ad entrare nel Siamo fatti così state of mind.

Il libro tratta vari argomenti, tutti in modo approfondito, divertente ma serio. E, come vedete qui sotto, ci sono anche le figure – o, come preferisco chiamarle io: i disegnini (Te faccio ‘n disegnino, così capisci meglio? Sì, grazie!..).

I capitoli sono ben suddivisi e spaziano in tutto l’universo Cazzo. Dai problemi di dimensione (questo sembra essere uno dei dubbi che più affligge gli uomini: ce l’ho piccolo?..), ai problemi di erezione (disfunzione erettile, please…) o di eiaculazione precoce. Gli effetti della pornografia sul cervello, la circoncisione, le pillole, il livello di testosterone, lo sperma, i sessercizi, l’effetto dell’alimentazione sulla salute del pene; le malattie e le infezioni. E in ultimo (ma non ultimo per importanza, ultimo in quanto è l’ultimo capitolo) la rimozione del carissimo amico: il cambio di genere.

A proposito di quest’ultimo topic il doc dice delle cose che magari molti sanno ma sicuramente molti altri no, ovvero che il genere al quale sentiamo di appartenere dipende da una particella del nostro cervello (vedi figura sotto) e non dal fatto che siamo stati educati male o che siamo strani. E poi, a valle del fatto che in grembo siamo tutti femmine e poi qualcuno diventa maschio, spiega pure (aiutandosi coi disegnini) come si fa ad ottenere una vagina partendo da un pene (vedi figura ancora più sotto). Insomma Art Attack spostati.

In the end un libro che mi sento di consigliare a voi tutti, che siate o meno possessori di pene. Sapere come funziona può aiutarvi a farlo lavorare meglio, anche se non è il vostro. Cioè, magari se siete lelle vi interessa un po’ meno, ecco.

Ciao

I got the magic stick
I know if I can hit once, I can hit twice
I hit the baddest chicks
Shorty don’t believe me, then come with me tonight

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