Una storia di cultura, coraggio e innocenza che affronta con realismo il pregiudizio ed il razzismo.

Pensieri a margine di quei cosi noiosi con tante pagine
Una storia di cultura, coraggio e innocenza che affronta con realismo il pregiudizio ed il razzismo.
1984 di Orwell è uno dei libri più chiacchierati, più citati, più tirati in ballo, piùsani-piùbelli della storia della letteratura del mondo conosciuto.
Assaggia ‘sta commedia, è greca, direbbe Mario Brega. Com’è? È greca, risponderei. Ma pure zozza forte.
Leggere questo libro adesso è una di quelle cose che serve a capire che averlo scritto nel 1969 era un vero atto di ribellione. Sex and the Jews.
Dentro la testa di Kurt Vonnegut probabilmente c’è lo stesso materiale che c’è nella testa di Sponge Bob Squarepants. Idolo.
Libro divertente, colto ma ignorante allo stesso tempo. Proprio quello che ci piace nelle giornate umide.
Humor inglese e fantascienza. Se vi piacciono le due cose ci salutiamo qui. Primo capitolo della serie.
Se come me non sapete cosa cazzo sia il Pleistocene ma siete curiosi come le scimmie, questo libro è il vostro. Ed in più riderete meravigliandovi di quanto possa essere divertente un vecchio nerd.
A quanto pare mi trovo di fronte ad un classico del manga hentai made in Japan. Un libro diventato un cult per gli amanti del genere erotico-comico-agro-dolce-manga-nello. Dividerò quindi la mia fondamentale analisi di questo capolavoro in 13 capitoli. Capitolo 1 La trama si presta a tutto. E non solo lei… La trama è molto semplice: la Clinica dell’amore è una sorta di studio medico per chi soffre di problemi inerenti la propria sfera sessuale, dai problemi fisici a quelli
PreMessa di Natale La magica perfezione di quest’opera teatrale è testimoniata dal successo che ha avuto negli anni. Dalla sua prima apparizione sotto forma di atto unico datata 1931, fino al formato che conosciamo oggi che ancora si aggira in tv e nei teatri. La delicatezza dell’umorismo napoletano classico è musica se paragonata a come e dove sentiamo il dialetto napoletano oggi. E la metafora che nasce in casa di Lucariello e Concetta, 86 anni fa, è ancora attuale. Da
Il poeta è una figura forte ma rischiosa. Il poeta è uno che racconta cose che vede solo lui. Ma non tipo il veggente, che le vede proprio solo lui. Il poeta vede quello che vediamo noi, però lo penetra: prende un pezzettino di realtà, tipo la goccia di rugiada che scivola sulla foglia di Aloe, e ne racconta la vita, la morte, i miracoli, le opere, le omissioni. In quella goccia ci infila la testa, vede quello che vede
Per distruggere il nemico devi essere bravo e non sottovalutare nulla. Nemmeno il nemico che stai per distruggere, anche se loro sono solo in 4 ed armati di mazzafionda e voi siete un’armata di seimila uomini con i cannoni.