Posted by Un fumetto che segue il filone dei fumetti disegnati male.
(Nulla in contrario, sia chiaro, ai fumetti disegnati male. Ma nemmeno a quelli disegnati bene, eh).
(In sostanza, disegnateli un po’ come cazzo vi pare, ‘sti fumetti).
Che poi pensandoci bene il filone secondo me è pure meglio della pagnotta.
(Cioè, si taglia meglio).
Il libro tratta della storia di una che racconta le sue peripezie sessual-amorose in un modo tipo così:
Ammazza quanto lo amavo a quello.
Non come quell’altro che invece voleva solo scopare.
O come quell’altro ancora che invece non era male però a me non piaceva.
E nemmeno come quell’altro che mi faceva mordere dal pitbull.
O come quell’altro ancora che mi portava in pescheria, comprava una cassetta di spigole di Anzio “pescate – non di allevamento” solo per portarmi a casa sua e trattarmi a pesci in faccia.
Insomma tipo così.
Il risultato è un fumetto veloce, immediato.
Un diario, un foglio di quaderno strappato e appiccicaticcio, sporco di saliva, sangue e sperma.
Appunti e confessioni, tipo.
Una scritta sul muro, tipo.
Una telefonata ad un’amica, tipo.
Una conversazione in chat, tipo.
Sesso in una Tipo, tipo.
Però tutto tipo parecchio incentrato sul fatto tipo che l’autrice racconta che va con questo e con quello, maperò quando andava con lui era tutto tipo più bello e lei era felice e non aveva bisogno di scrivere un libro per esorcizzare i suoi demoni, tipo.
Del tipo: quando lo ritrovo un tipo così.
Carino, tipo.
Fine, ciao.
