Quando le storie di pallone non si concludono dentro al rettangolo di gioco ma escono per coinvolgere parroci, sindaci, contadini, interi villaggi, allora siamo di fronte ad una penna realista.
Chi la impugna ha la giusta inquadratura sul fenomeno globale, conosce il fango, il sudore e la fatica.
Bene, direi.
Però poi ci sono numeri incredibili, degni di Oliver Hutton (Ozora Tsubasa, se sei nato di recente…) ed il realismo va a farsi fottere. Salvo poi, entro poche pagine, rientrare con vigore, stupore, ed una vena frizzante e spericolata degna di Barry Seal.
Se dovessi provare a sintetizzare il libro con un’immagine, sarebbe questa:
Ma io non voglio sintetizzare niente. Voglio solo dire che la storia è divertente, veloce, ben scritta e pensata.
Tracce di Camillo e Peppone, sentori di Irving Lozano, retrogusto di Carlos Valderrama, colonna sonora di Coco della Disney.
Viva!